Amico fragile (Italian Edition) by Cesare Romana

Amico fragile (Italian Edition) by Cesare Romana

autore:Cesare Romana
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Musica
ISBN: 9788862315937
editore: Arcana
pubblicato: 2009-04-15T22:00:00+00:00


Dori

...e tu aspetta un amore più fidato

il tuo accendino sai io l’ho già regalato

e lo stesso quei due peli d’elefante

mi fermavano il sangue, li ho dati a un passante

Poi il resto viene sempre da sé

i tuoi «aiuto» saranno ancora salvati

io mi dico che è stato meglio lasciarti

che non esserci mai incontrati...

Giugno ’73, da VOLUME VIII

IL MATRIMONIO con Puny, declinano gli anni Sessanta, assomiglia sempre più a un gommone in balia dell’uragano, o a una gelida guerra combattuta dietro le maschere di due opposte fragilità. Lei è una brava e raffinata signora borghese, lui è il figlio di una borghesia subita con insofferenza crescente, e intimamente ripudiata.

C’è la vicenda con Roberta, intensa e poi finita, commemorata nel ’75 in una canzone come Giugno ’73: «Tua madre ce l’ha molto con me / perché sono sposato e in più canto / però canto bene e non so se tua madre / sia altrettanto capace a vergognarsi di me». E ancora: «I miei amici sono tutti educati con te / però vestono in modo un po’ strano / mi consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi / “Sono loro stasera i migliori che abbiamo”». E poi: «I miei amici ti hanno dato la mano / li accompagno, il loro viaggio porta un po’ / più lontano».

E poi c’è l’incontro con Dori Ghezzi. La cantante che negli anni Sessanta aveva furoreggiato col Casatschok e ora, in coppia con Wess, continua ad avere successo. Lei e Fabrizio si vedono spesso presso amici, ci sono anche Ornella Vanoni e Mina, che inutilmente ha proposto a De André, dopo aver cantato la sua Canzone di Marinella, di fare insieme una tournée, quella che poi la cantante farà con Giorgio Gaber. Inutilmente le due dive si contendono la collaborazione di Fabrizio, ciascuna chiedendogli un album per sé. «Caso mai dovessi scrivere un disco per qualcuno», scherza il cantautore, «lo scriverei per Dori.»

Dori è una splendida ragazza la cui bellezza, per un misterioso patto col diavolo, non riesce a sfiorire. Sa occultare la dolcezza dietro un velo di cordialità pudica, un po’ ruvida. Per Fabrizio subirà i rimbrotti dei benpensanti, la curiosità becera dei rotocalchi scandalistici e perfino un sequestro; quattro mesi sulla cima di un monte, legati con una catena come animali, a farsi coraggio a vicenda. Dopo averla conosciuta, Fabrizio dice a un cronista: «Sono affascinato dal femminile, le donne sono più dolci, più volitive, all’occorrenza combattive. Ma non combattono per niente, ci vuole un motivo vero. Non sono state inquinate da quei concetti ridicoli, l’eroismo, il superuomo».

Dori, oltre a essere, come dice ancora Fabrizio, «una delle poche donne che, in Italia, sanno cantare», è una cuoca stupenda e, presumibilmente, un’amante di rinascente tenerezza e di sempreverde spontaneità. Forse Fabrizio ha letto in lei il segreto di una giovinezza ritrovata, dopo aver detto, in un’altra intervista: «Ho più della mia età, ho avuto tempi di invecchiamento più corti della media, forse perché non ho mai rifiutato nessun tipo di esperienza».

Dapprima i due si incontrano all’Hotel Cavour, a Milano, dove Gabriele D’Annunzio incontrava la Duse.



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